COMUNICAZIONE TRIBUTARIA N. 14 (versione pdf. )

 

 

 Roma, 1 aprile 2010

 

 

 

Oggetto: Commissione Esperti – correttivi congiunturali agli studi di settore applicabili per l’anno d’imposta 2009 (Unico 2010).

 

 

Sommario

 

 

1. Premessa

2. Prima analisi dei correttivi congiunturali agli studi di settore per il 2009.

3. Segnalazione di casi concreti nei quali, nonostante i correttivi, l’impresa non si riconosce nei ricavi di congruità.

4. Alcune analisi sugli effetti dei correttivi congiunturali applicati all’anno 2008 

 


1. Premessa

Come già avvenuto lo scorso anno la Commissione Esperti, riunitasi il giorno 31 marzo 2010, ha espresso parere positivo, sotto il profilo metodologico, agli interventi individuati per adeguare, per il periodo di imposta 2009, i ricavi di congruità emergenti dagli studi di settore al contesto della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo italiano. Le conclusioni a cui è pervenuta la Commissione (cfr documento della Commissione) e la relazione tecnica (cfr vedi la relazione tecnica), congiuntamente ad alcune slide illustrative della stessa, sono allegati alla presente comunicazione a cui si rinvia per conoscenza.

Si precisa che le fonti informative utilizzate risultano analoghe a quelle dello scorso anno, ma con un maggior grado di dettaglio per i dati rilevati dalle comunicazioni annuali dati Iva e per il maggior flusso informativo pervenuto dalle Associazioni di categoria. Anche gli interventi correttivi sono analoghi a quelli messi in campo lo scorso anno, con l’apporto però di una serie di integrazioni. Di seguito si richiamano gli elementi di maggior interesse e di principali novità rispetto alle procedure e agli interventi adottati lo scorso anno (cfr. Com. Trib. 2 aprile 2009, n. 17).

2. Prima analisi dei correttivi congiunturali agli studi di settore per il 2009

Occorre sottolineare che la Commissione Esperti ha approvato solamente il percorso metodologico seguito per la costruzione dei correttivi congiunturali, appresso illustrati sommariamente. Per una valutazione degli effetti dei correttivi, invece, occorrerà attendere il rilascio del programma GERICO, utile per il calcolo del ricavo di congruità. Programma che probabilmente sarà reso disponibile nel mese di maggio 2010. E’ possibile, tuttavia, ricordare alcuni valori proiettati durante la seduta della Commissione Esperti e utilizzati per la costruzione dei correttivi, che confermano come la crisi economica nel 2009 abbia colpito, e duramente, specialmente il settore della manifatture.

 

Tabella n. 1 – Selezione di attività per le quali si sono registrati riduzioni medie di ricavi dichiarati tra il 2008 ed il 2009 su un campione di 2 milioni di imprese

 

Settore di attività
% Riduzione ricavi

Produzione di metalli

-23,3%

Fabbricazione di mezzi di trasporto

-25,4%

Industriale tessili

-17,2%

Fabbricazione di carta ed editoria

-12,7%

Fabbricazione materiali plastici e gomma

-19,2%

Fabbricazione apparecchi meccanici

-26,7%

Altre industrie

- 29,6%

Attività ricreative e sportive

-7,8%

Trasporti magazzinaggio

-10,7%

Costruzioni

-11,8%

Manutenzione autoveicoli

-1,2%

 

I valori indicati nella tabella sono valori medi. Pertanto, all’interno di ogni settore di attività possono esserci anche percentuali di riduzione di ricavi superiori al 50%. Sulla base di questa analisi relativa all’andamento dei ricavi dichiarati tra il 2008 ed il 2009, registrato nelle comunicazioni annuali dati Iva e dichiarazioni Iva, si sono costruiti i correttivi congiunturali agli studi di settore per il 2009.

In particolare, il primo correttivo mira ad adeguare l’effetto dell’applicazione degli indicatori di normalità economica con specifico riferimento alla durata delle scorte per invenduto di merce o prodotti finiti a fronte delle contrazione delle vendite. In altre parole, questo correttivo, mira a considerare nell’analisi della normalità economica, la elevata probabilità che nei periodi di crisi economica la produzione è destinata, per una larga parte, al magazzino.

Il secondo correttivo, invece, ripropone il già conosciuto correttivo per i settori maggiormente  in crisi, il cui numero è aumentato in modo considerevole nel 2009. Quest’anno tale correttivo, oltre ad intervenire in caso di contrazione dei margini di redditività, coglie il minor utilizzo degli impianti e dei beni strumentali mobili. In questo caso, si prende in considerazione l’effetto della rigidità della struttura produttiva d’azienda nella contrazione dei margini di profitto, anche a parità di ricavi dichiarati. Infatti, altro elemento di novità del predetto correttivo congiunturale di settore, riguarda l’operatività dello stesso nei confronti dei soggetti non congrui, a differenza dello scorso anno che agiva nei confronti  dei soli soggetti con contrazione di ricavi.

Il terzo correttivo, già noto come congiunturale individuale, agisce in presenza di soggetti non congrui che presentano non solo una contrazione di ricavi dichiarati ma anche una situazione aziendale di crisi più pesante rispetto al contesto di crisi del settore di appartenenza.

La Commissione ha, inoltre, espresso all’Amministrazione finanziaria una raccomandazione di cautela nella valutazione degli esiti di incoerenza relativamente ai soggetti congrui. E’ indubbio, infatti, che pur in presenza di congruità, anche se dovuta all’applicazione dei correttivi, potrebbero risultare anomali gli indicatori di coerenza.

Tra le novità introdotte quest’anno rientra la mancata riproposizione, per il 2009, dei correttivi relativi al “costo dei carburanti” e al “costo delle materie prime”. Tale scelta è motivata dall’andamento dei prezzi che nel 2009 non è stato superiore a quello dell’anno di riferimento/realizzazione/revisione degli studi interessati.

In ogni caso per i correttivi congiunturali approvati per il 2009 la Commissione ha richiesto che siano verificati, a consuntivo, rispetto alla loro capacità di adeguare le stime degli studi alle effettive realtà economiche colpite dalla crisi. Per una visione più schematica dei nuovi correttivi congiunturali inseriti, vedi anche i lucidi allegati.

 

3. Segnalazione di casi concreti nei quali, nonostante i correttivi, l’impresa non si riconosce nei ricavi di congruità

Al riguardo la Commissione, in analogia alla prassi introdotta già l’anno scorso, invita le associazioni di categoria e gli ordini professionali a segnalare con tempestività ed in modo documentato le particolari situazioni nelle quali i contribuenti, a fronte dell’applicazione dei correttivi congiunturali, non si riconoscono nella stima dei ricavi. Il tutto dovrà essere inviato direttamente alla Sose che provvederà, anche per il 2010, ad attivare un apposito canale telematico sul proprio sito web.

Si ricorda che le segnalazioni pervenute tempestivamente con tale modalità hanno permesso lo scorso anno di chiedere all’Agenzia delle Entrate  di porre una particolare “attenzione  nei riguardi dei soggetti rientranti negli studi di settore UG50U e UG75U, nelle ipotesi in cui l’esercizio dell’attività fosse svolta in modo prevalente in subappalto (cfr Com. trib. 3 luglio 2009, n. 52).

Infine, come previsto per i correttivi relativi al 2008, la Commissione ha richiesto che siano  acquisite le dichiarazioni relative al 2009 per consentire, in tempo utile all’Agenzia delle Entrate, di disporre di ulteriori informazioni e dati di supporto alle successive attività di selezione, controllo ed accertamento.

 

4. Alcune analisi sugli effetti dei correttivi congiunturali applicati all’anno 2008

In ultima analisi ci sembra importante indicare alcuni elementi che possono aiutare a capire l’effetto dei correttivi congiunturali agli studi di settore, applicati con riferimento all’anno 2008. Dal punto di vista degli effetti della crisi economica, il 2009 non può certo essere equiparato all’anno 2008, dove l’effetto della congiuntura economica negativa si è fatto sentire solamente nell’ultima parte. Tuttavia è anche vero che la struttura metodologia di reperimento dei dati e la logica sottostante alla costruzione dei meccanismi deflativi dei ricavi stimati, sono del tutto simili. L’obbiettivo, infatti, è sempre quello di registrare le riduzioni di ricavi e/o del margini di guadagno emergente dagli effetti negativi della congiuntura economica.

In questo senso appare, quindi, importante sottolineare quali sono stati gli effetti dei correttivi congiunturali applicati all’anno 2008. Si tratta di dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate e della SOSE (Società per gli Studi di Settore) presentati lo scorso 11 febbraio 2009, in occasione dell’incontro del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, con le cinque organizzazioni del commercio e dell’artigianato (c.d. tavolo del Capranica).

Passando all’esame dei dati sui correttivi congiunturali 2008 si scopre che a beneficare di almeno un correttivo, sono stati circa 1.100.000 contribuenti, di questi 400 mila sono diventati congrui e 700 mila hanno visto una riduzione dei ricavi stimati.

A parte questi elementi, il dato più importante, che evidenzia l’effetto complessivo dei correttivi congiunturali, è rappresentato dalle tabelle che illustrano, nel tempo, l’andamento dei:

-          soggetti congrui naturali. Si tratta di soggetti che si scoprono congrui senza la necessità di procedere ad alcun adeguamento;

-          soggetti congrui per adeguamento. Sono i soggetti che non presentano nella contabilità ricavi congrui, ma hanno deciso di adeguarsi in dichiarazione UNICO-2009;

-          soggetti congrui nell’intervallo di confidenza. Si tratta dell’intervallo che adesso potremo dire di sostanziale congruità;

-          soggetti non congrui.

Senza entrare nel merito della obbligatorietà o meno all’adeguamento dei ricavi stimati dagli studi di settore, per cui si è già scritto in passato (cfr in particolare la Com. trib. 17.06.2009  n. 48), nelle immagini appresso esemplificate è reso evidente che, considerando l’effetto dei correttivi congiunturali 2008, il numero dei soggetti sostanzialmente congrui nel 2008 è addirittura aumentato rispetto al 2007.

 

Figura n. 1 – andamento dei soggetti congrui e non congrui ai ricavi stimati dagli studi di settore nel tempo

 

 

Dal grafico emerge che i congrui naturali sono aumentati del 2,7%, gli adeguamenti in dichiarazione sono scesi del 1,6%, tuttavia sono aumentati del 2% i soggetti non congrui nell’intervallo di confidenza. In estrema sintesi, mentre nel 2007 i soggetti esposti ad un accertamento erano il 22,9%, nel 2008, dopo l’applicazione dei correttivi congiunturali, i soggetti esposti ad accertamento a mezzo studi di settore sono il 19,9 %, con una riduzione pari al 3%. In buona sostanza, nell’anno 2008 ci sono circa 110 mila nuovi soggetti in «regola» con il fisco rispetto all’anno 2007.

 

 

a cura di Claudio Carpentieri - Ufficio Politiche Fiscali

(FF/CC/ff/cc/corr_congiunt)