COMUNICAZIONE
TRIBUTARIA 17)
Roma,
2 aprile 2009
Oggetto:
Studi di settore – revisione congiunturale – Commissione degli esperti del 2
aprile 2009 - validazione delle metodologie di costruzione dei correttivi
congiunturali.
Sommario
1. Premessa: i punti validati all’unanimità dalla Commissione esperti
2. I correttivi congiunturali approvati in sintesi
Nella giornata di oggi la Commissione esperti ha dato il via libera, all’unanimità, ai 4 correttivi congiunturali che saranno applicati agli studi di settore in vigore per il 2008 (cfr Com. trib. 6 febbraio 2009, n. 1). E’ importante sottolineare che alla Commissione è stata chiamata all’approvazione della validità tecnica e metodologica posta alla base dei quattro correttivi proposti, come illustrati nella relazione tecnica allegata alla presente.
La riunione della Commissione, come risulta evidente dai documenti approvati (cfr posizione della commissione e relazione tecnica), ha rappresentato un importante momento non solo in relazione all’approvazione dei correttivi congiunturali, meglio spiegati nel paragrafo successivo e nelle slides allegate, ma anche per le raccomandazioni, all’Amministrazione finanziaria. In merito alle necessarie cautele da seguire in sede di utilizzo, ai fini dell’accertamento degli studi di settore per il periodo d’imposta 2008, in particolare, ed in generale per gli anni in cui perdurerà la crisi economica.
A tal riguardo, va sottolineato, che il documento, approvato è stato condiviso dall’Agenzia delle entrate, dal dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e dalla la Guardia di Finanza e dalle associazioni di categoria (membri della Commissione esperti). I principali punti sono così sintetizzabili:
- l’attività di accertamento, con riferimento all’anno 2008, sarà effettuata sulla base di una ulteriore e approfondita verifica della rappresentatività degli studi di settore in relazione alle dichiarazioni fiscali rese per il citato anno;
- in relazione ai controlli riferiti ai periodi d’imposta 2008 e 2009 - interessati da notevoli modifiche nel mercato provocate dalla crisi - il risultato degli studi di settore dovrà essere accompagnato anche da altri elementi in grado di rafforzare la pretesa tributaria. A tal proposito la Commissione, inoltre, ha segnalato all’Agenzia l’opportunità di adottare particolare prudenza nelle situazioni in cui gli scostamenti sono di lieve entità;
- la predisposizione dei quattro correttivi congiunturali è stata effettuata al fine di consentire, in tempo utile a ciascun soggetto, di valutare con il software Gerico aggiornato per tener conto dell’impatto della crisi, la propria posizione in termini di normalità e congruità, ed, ove ritenuto opportuno, di potersi adeguare ai risultati dello studio in sede di dichiarazione;
- i soggetti congrui, naturalmente ovvero a seguito di adeguamento a risultato di Gerico-2009 (correttivi), che hanno indicato correttamente i dati sul modello, non potranno essere successivamente accertati a mezzo studi di settore.
Oltre a questi 4 punti, nel documento è ribadito, con forza, che la congruità agli studi di settore deve essere garantita solamente qualora il soggetto si riconosca nella stima dei ricavi effettuata da GERICO, esortando, in caso di mancato adeguamento, a spiegare nel campo annotazioni dell’allegato studi di settore, quali possano essere i motivi che hanno determinato lo scostamento dal ricavo stimato .
Da ultimo la Commissione ha ricordato che per quanto riguarda i soggetti che operano essenzialmente conto terzi, esistono già delle cautele normative in sede di selezione ai fini dell’accertamento. In particolare la Commissione si riferisce alle disposizioni previste dagli articoli 37 del DPR n. 600/1973 e 51 del DPR n. 633/1972, promosse fortemente dalla Confederazione, in sede di approvazione della legge finanziaria per il 2008
Rinviando
alla lettura della relazione tecnica, parte integrante del documento validato
dalla commissione esperti nella seduta odierna, ed alle slides
allegate, per una
più puntuale comprensione della validità
tecnica e metodologica degli interventi proposti, appresso si riportano i punti
salienti della relazione tecnica, esplicativi del criteri di costruzione dei 4
correttivi congiunturali.
«In particolare, il
primo intervento prevede una diversificazione di trattamento per settori di
produzione maggiormente esposti alla incontrollata fluttuazione dei prezzi
relativi ad alcune materie prime (ad esempio: i metalli) ed al costo del
carburante che, come noto, hanno subito incrementi nel primo semestre del 2008,
a fronte, per i settori economici di attività interessati, di un fenomeno di
contrazione generale della domanda di beni e servizi, avvenuta nel secondo
semestre dello stesso anno. In
sostanza, l’intervento è mirato a sterilizzare l’effetto dovuto
all’incremento del costo del venduto o della produzione di servizi, incremento
riconducibile unicamente all’aumento dei prezzi e non ad una maggiore capacità
di generare ricavi.
Il secondo
intervento è invece orientato verso i settori per i quali è stata
riscontrata una significativa alterazione delle variabili economiche e quindi
dei margini, spesso in presenza di
un tendenziale declino dei ricavi.
Si pensi, per
esemplificare, ad alcune attività del settore tessile, maggiormente esposte ad
una sensibile contrazione dei margini. In tali casi, l’intervento proposto
consente di mantenere in equilibrio il modello in presenza delle situazioni
sopra evidenziate.
Il terzo
intervento, che riguarda tutti gli studi di settore, tende ad equilibrare il
modello di stima dei ricavi/compensi, cogliendo situazioni di rigidità dello
stesso in presenza di una sistematica contrazione dei ricavi/compensi. E ciò è
dovuto alla rigidità della struttura produttiva che non è modificabile nel
breve in funzione degli effetti di crisi (mantenimento dei beni strumentali e
del livello di occupazione in presenza di ricavi declinanti, ovvero situazioni
indirettamente riconducibili a difficoltà produttive legate al territorio).
Il quarto intervento, infine, è mirato ad adeguare l’effetto dell’applicazione dell’analisi di normalità economica nei casi in cui i fattori e/o le situazioni oggetto di analisi risultino sensibilmente alterate per effetto della crisi. Per esemplificare si pensi all’indicatore di durata delle scorte nel caso in cui l’incremento di rimanenze finali verosimilmente va fatto risalire all’invenduto di merce o prodotti finiti, a fronte della contrazione delle vendite. L’intervento proposto nel caso in esame è mirato a sterilizzare l’effetto di tale invenduto nel calcolo dell’indicatore di durata delle scorte ed eventualmente a neutralizzare il conseguente maggior costo del venduto in modo da non generare, induttivamente, attività palesemente non riconducibili a comportamenti preordinati ad alterare il risultato di congruità.»
Da ultimo si ricorda che per concerne i risultati, in termini di riduzione dei ricavi di congruità emergenti dall’applicazione dei correttivi approvati dalla Commissione, si rinvia al Forum del 22 aprile prossimo, organizzato dalla Confederazione insieme alle altre confederazioni dell’artigianato e del commercio firmatarie del protocollo d’intesa sugli studi di settore ed alla SOSE, (cfr Com. trib. 30 marzo 2009, n. 11).
a cura di Claudio
Carpentieri - Ufficio Politiche Fiscali
(CC/cc/val_corr_studi)